lunedì 25 giugno 2012

Il mio sesto senso mi avvisa dell'imminente suono della sveglia

Sono le 5:37 del mattino e sto ancora cercando di addormentarmi.
Per darvi un'idea, non ho ancora chiuso occhio e l'alba fa capolino fuori dalla mia finestra, con la chiara intenzione di sfottermi; i piccioni copulano allegramente sui cavi del telefono.
Perché devo avere un senso di colpa così dannatamente sviluppato? E soprattutto, perché do più retta ai consigli degli amici che a quelli del mio cervello? Si, vi parlerei di tutti i miei problemi d'ammmore, ma questo non è un blog serio, quindi niente. Morirete tormentati dal dubbio (e dalle zanzare).
Ora sono sdraiata sul mio letto, a fissare un enorme cuscino con la faccia di topolino, che segretamente ride sotto i baffi. 
Piantala di tirartela, topolino, che sei ancora sul mio letto solo perché sei il regalo del fidanzatino delle elementari.
...
Ma no, non dicevo sul serio! Non piangere, ti prego! Io ti voglio bene per quello che sei! Come potrei vivere senza la tua scomoda imbottitura bitorzoluta? Vuoi un fazzoletto? Okay, okay, è tutto finito. Tranquillo.

Oh si, questo è l'effetto dell'insonnia, preoccupatevi.
E il primo tram del mattino sta sfrecciando sulle rotaie dietro l'angolo, ciao 16.
Userei per la prima (e probabilmente ultima) volta nella mia vita la bussola dell'iPhone per scoprire in quale stanza andare a vedere che sorge il sole, solo che non mi ricordo se era a est.
Era a est?
Mega domandona dell'estate, il primo che mi da la risposta giusta vince un'applauso.
E si, sono in una situazione troppo penosa per inserire un finale figo.
Quindi inserisco un askarrambadd, che non fa mai male.

sabato 16 giugno 2012

L'autoipnosi cambierà la realtà

No, stamattina non hanno appeso i tabelloni.
Stamattina non l'hanno fatto, quindi logicamente non li ho visti.
Stamattina verso le nove io non ho notato che sul mio quadro mancavano i voti.
E chiedendo, non ho scoperto che voleva dire che ero stata rimandata.
Non sono andata poi alla riunione con le prof per farmi dire quale fosse la materia, che non era affatto matematica.
Non passerò luglio a Milano mentre i miei amici cazzeggiano al mare, no.
Tutto questo è solo frutto della mia immaginazione.
Solo frutto della mia immaginazione

sabato 2 giugno 2012

Ho troppo sonno per pensare a un titolo

Pubblico un vecchio post trovato nel limbo delle bozze mai pubblicate, enjoy.
Sono di nuovo qui, insonne, a rotolarmi nella consapevolezza di non avere studiato.
Come posso essere così stupida? Oggi ho recuperato disegno geometrico, okay, ma non è un buon motivo per montarsi la testa. Perchè faccio sempre così?
Per quanto semplice possa essere quello che ho da fare se ho un'ora ci metto un'ora, se ne ho cinque ce ne metto cinque e se ho due giorni me lo dimentico. Fine. E poi mi ritrovo in questa situazione in cui potrei dirmi «Dai, piccola idiota, alza le chiappe e vai a studiare e chissenefrega se è l'una, che tanto hai dormito tutto il pomeriggio» Ma nulla, una nebbia di stanchezza immaginaria mi cade addosso.
Sono l'unica persona al mondo ad avere la stanchezza selettiva?
Sto allegramente cazzeggiando con qualche gioco succhiavitasociale (del tipo minecraft, che deve capire capisca) quando il demone della responsabilità si impossessa di me, io con fierezza mi dirigo verso il tavolo, apro il libro di matematica e ci crollo sopra, per poi rinvenire immediatamente appena faccio qualcos'altro. Odioso.
Si, la matematica, come concetto generale, è uno dei peggiori spiriti malvagi della mia religione, tipo setta satanica. E' il grande capo di un'organizzazione di piccoli oggetti maligni come compassi, righelli e goniometri, mentre quelle povere anime delle calcolatrici che in realtà cercano di alleviarci la sofferenza stanno mettendo su una ribellione.
Si, se non sapete di cosa sto parlando vi starete chiedendo che tipo di problema abbia.
Ma questo non è importante quanto gli inquietanti rumori che vengono dalla finestra, che ocazzosonotipoledue mi stanno terrorizzando, ora vado a brandire una mazza da baseball e difendermi dal male.