Sono le 5:37 del mattino e sto ancora cercando di addormentarmi.
Per darvi un'idea, non ho ancora chiuso occhio e l'alba fa capolino fuori dalla mia finestra, con la chiara intenzione di sfottermi; i piccioni copulano allegramente sui cavi del telefono.
Perché devo avere un senso di colpa così dannatamente sviluppato? E soprattutto, perché do più retta ai consigli degli amici che a quelli del mio cervello? Si, vi parlerei di tutti i miei problemi d'ammmore, ma questo non è un blog serio, quindi niente. Morirete tormentati dal dubbio (e dalle zanzare).
Ora sono sdraiata sul mio letto, a fissare un enorme cuscino con la faccia di topolino, che segretamente ride sotto i baffi.
Piantala di tirartela, topolino, che sei ancora sul mio letto solo perché sei il regalo del fidanzatino delle elementari.
...
Ma no, non dicevo sul serio! Non piangere, ti prego! Io ti voglio bene per quello che sei! Come potrei vivere senza la tua scomoda imbottitura bitorzoluta? Vuoi un fazzoletto? Okay, okay, è tutto finito. Tranquillo.
Oh si, questo è l'effetto dell'insonnia, preoccupatevi.
E il primo tram del mattino sta sfrecciando sulle rotaie dietro l'angolo, ciao 16.
Userei per la prima (e probabilmente ultima) volta nella mia vita la bussola dell'iPhone per scoprire in quale stanza andare a vedere che sorge il sole, solo che non mi ricordo se era a est.
Era a est?
Mega domandona dell'estate, il primo che mi da la risposta giusta vince un'applauso.
E si, sono in una situazione troppo penosa per inserire un finale figo.
Quindi inserisco un askarrambadd, che non fa mai male.