Sono qui a rigirarmi nel letto e a riempirmi di seghe mentali.
Tutta colpa dell'appendicite.
Se non sapessi della sua esistenza e non fossi così drammaticamente ipocondriaca non me ne starei circa una volta al mese a crogiolarmi nella disperazione dell'essere in punto di morte.
Ma anche avessi l'appendicite, quale sarebbe il problema?
Il problema è che ho il terrore degli aghi, e ho il terrore degli aghi perché non sopporto la vista del sangue. Avete mai pensato a quanto possa essere imbarazzante? Si, sto per raccontarvi degli episodi realmente accaduti, mettetevi comodi.
Immaginate per esempio di essere in prima liceo, in aula magna con tutte le prime, ovvero qualche centinaio di alunni. Immaginate che ci sia in corso una conferenza contro la dipendenza da alcol, tenuta da un dottore. Immaginatevi che le prof abbiano detto all'inizio dell'ora che è molto importante, quindi nessuno potrà alzarsi e tantomeno andare in bagno. Immaginatevi che il dottore stia descrivendo con sadica precisione l'intervento fatto ad un ragazzo che aveva fatto un incidente da ubriaco, immaginate la minuziosa descrizione dello stato dei suoi organi interni.
Ora, immaginate una ragazza con la nausea che esce di corsa dall'aula, con la vista annebbiata sbatte contro un muro e sviene. Davanti alla porta aperta.
...
Mi sarebbe piaciuto andare a vivere in Alaska e allontanarmi per sempre dalla società.
Ma vi assicuro che anche semplicemente farsi un taglietto con la carta e sbiancare come se stessi per morire dissanguata non è affatto piacevole.
Ora che ho avuto la mia razione di sputtanamento giornaliero, ritorno felice alle mie paranoie.
Buonanotte, pirati!