lunedì 30 aprile 2012

Insonnia e pillole di imbarazzo

Sono qui a rigirarmi nel letto e a riempirmi di seghe mentali.
Tutta colpa dell'appendicite.
Se non sapessi della sua esistenza e non fossi così drammaticamente ipocondriaca non me ne starei circa una volta al mese a crogiolarmi nella disperazione dell'essere in punto di morte.
Ma anche avessi l'appendicite, quale sarebbe il problema?
Il problema è che ho il terrore degli aghi, e ho il terrore degli aghi perché non sopporto la vista del sangue. Avete mai pensato a quanto possa essere imbarazzante? Si, sto per raccontarvi degli episodi realmente accaduti, mettetevi comodi.
Immaginate per esempio di essere in prima liceo, in aula magna con tutte le prime, ovvero qualche centinaio di alunni. Immaginate che ci sia in corso una conferenza contro la dipendenza da alcol, tenuta da un dottore. Immaginatevi che le prof abbiano detto all'inizio dell'ora che è molto importante, quindi nessuno potrà alzarsi e tantomeno andare in bagno. Immaginatevi che il dottore stia descrivendo con sadica precisione l'intervento fatto ad un ragazzo che aveva fatto un incidente da ubriaco, immaginate la minuziosa descrizione dello stato dei suoi organi interni.
Ora, immaginate una ragazza con la nausea che esce di corsa dall'aula, con la vista annebbiata sbatte contro un muro e sviene. Davanti alla porta aperta.
...
Mi sarebbe piaciuto andare a vivere in Alaska e allontanarmi per sempre dalla società.
Ma vi assicuro che anche semplicemente farsi un taglietto con la carta e sbiancare come se stessi per morire dissanguata non è affatto piacevole.
Ora che ho avuto la mia razione di sputtanamento giornaliero, ritorno felice alle mie paranoie.
Buonanotte, pirati!

giovedì 19 aprile 2012

Per iniziare con il piede giusto. Forse.

Scrivere un post per inaugurare un nuovo blog non è un'impresa facile!
Mumbleggiavo su msn in compagnia di Francesco (ti ho citato, emozionati!) e mi rendevo conto che non ho nessun minimo motivo per avere un blog, ne tantomeno un argomento di cui parlare.
Ma serve davvero avere qualcosa di cui parlare? 
Certo, idiota. Non cercare scuse.
Inconscio, tornatene nel tuo angolino.
Mi sono resa conto all'improvviso che il mio pù grande problema era il tasto della freccetta in giù che avevo perso, ho ritrovato e si rifiuta categoricamente di riattaccarsi vicino ai suoi compagni.
Poi ho pensato di farci una collana e il problema è slittato in secondo piano, facendo posto alla verifica sull'ingenieria genetica che ho domani, sulla quale tra l'altro sono preparata più o meno quanto lo sono sulla teologia buddista, o sulla dinamica delle relazioni sociali dei paguri israeliani.
E il fatto che io stia qui a decorare un discorso vuoto e privo di significato rende il tutto ancora più patetico.
Probabimente perchè sei patetica
Taci.
Ma vedete, non è colpa mia. E' che mi manca l'ispirazione. Mi manca da quando è partita per il Messico, due anni fa. Diceva che mi avrebbe scritto tutti i giorni. Diceva che mi avrebbe amato per sempre. Diceva che la distanza è solo uno spazio in mezzo, e se ci si vuole bene non conta nulla.
E invece io sono qui a cercarla e ridicolizzarmi, mentre lei assorbe il sole sdraiata su qualche lettino a bordo piscina sorseggiando un mojito.